Esplorando il mio nuovo romanzo di fantascienza - parte 2
Adattato dal manga di Masamune Shirow, Ghost in the Shell ha come protagonista Motoko Kusanagi, un'eroina cyborg. Lavora nell'unità antiterrorismo del governo a New Port City, in Giappone. Insieme al suo collega Batou, dà la caccia a un hacker informatico temibile e totalmente inafferrabile chiamato Puppet Master. Pietra miliare dell'estetica steampunk, Ghost in the Shell esplora la possibilità che le intelligenze artificiali possano avere una coscienza e utilizzarla nelle loro azioni. Il risultato è un film d'animazione accattivante e formalmente grandioso che si spinge costantemente oltre i confini del suo soggetto.
Riflessioni personali
E proprio il soggetto è formalmente inquietante. Cos'è la coscienza, quella vera, quella che ti rende capace di esprimere un'opinione? Statistica, calcolo delle probabilità, combinazioni binarie, il frutto dell'esperienza vissuta o qualcos'altro? Nessuno crede nell'esistenza dell'anima o dello spirito? Perché se siamo solo corpo, quando moriamo, cosa resta di noi? Si spegne tutto? Al di là delle credenze personali, la coscienza, se non legata a qualcosa di soprannaturale, a parer mio, è semplice istinto e in tal caso non cambierebbe davvero nulla, in termini di coscienza, tra un essere umano e un androide.
Voi cosa ne pensate?
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